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Laboratorio d'incisione

Col termine “incisione” vengono identificati due tipi di segni: quelli in rilievo e quelli in cavo.

L’incisione in rilievo è ottenuta da una matrice di legno o linoleum incisa con sgorbie e bulini, strumenti d’acciaio molto duri e affilati di varie forme e dimensioni. I materiali più utilizzati sono il legno di pero, ciliegio, melo, noce, faggio, bosso, ecc. e il linoleum, un materiale morbido, facilmente lavorabile e di basso costo.
Il disegno viene riportato specularmente (dx-sin) sulla tavola. La parte scavata risulterà bianca nella stampa mentre la parte in rilievo, inchiostrata in superficie con un rullo di gomma, verrà impressa sulla carta per mezzo di una stecca di legno o di un torchio tipografico.

L’incisione in cavo viene praticata su matrici metalliche in maniera diretta (zinco, rame, alluminio, ottone, plexiglass, incise con punte d’acciaio molto dure e affilate oppure in maniera indiretta mediante l’utilizzo di acidi e mordenti. In quest’ultimo caso la lastra viene immersa per un certo tempo nell'acido che asporta il metallo lasciando delle cavità che vengono riempite con inchiostro calcografico, depositato con un tamponei. Dopo eliminazione dell’inchiostro eccedente, effettuato con una garza chiamata "tarlatana", il disegno viene stampato mediante la pressione del torchio calcografico su un foglio di carta preventivamente bagnata.

Laboratorio di xilografia

LABORATORIO DI XILOGRAFIA

Xilografia-Paesaggio Sulcitano

LA XILOGRAFIA
La xilografia è una incisione in rilievo ottenuta da una matrice di legno. I materiali più utilizzati sono il pero, il ciliegio, il melo, il noce, il faggio, il bosso ecc. Il disegno viene riportato specularmente (dx-sin) sulla tavola che viene incisa con sgorbie e bulini, strumenti d’acciaio molto duri e affilati di varie forme e dimensioni. La parte scavata risulterà bianca nella stampa mentre la parte in rilievo, inchiostrata con un rullo di gomma, verrà impressa sulla carta per mezzo di una stecca di legno o del torchio tipografico.

L’Associazione Remo Branca si prefigge di ridare vita all’arte xilografica, avviata a Iglesias nel 1926 da Remo Branca.

L’Associazione ha potuto godere, fin dagli inizi, del forte interesse per le sue iniziative da parte del figlio di Remo Branca, Francesco Paolo, nato a Iglesias nel periodo in cui il padre vi lavorava (1925-1936), che ha accettato di buon grado di diventarne il Presidente Onorario e alla quale ha donato buona parte del cospicuo patrimonio artistico e librario del padre, oltre che al Liceo Scientifico e allo stesso Comune di Iglesias.
L’Associazione ha dato vita finora ad iniziative xilografiche importanti come le mostre a Buggerru e a Carloforte nel 2008; nell’estate del 2009 la mostra all’Exmà di Cagliari con la partecipazione di ben 47 xilografi di Iglesias, numero che dà la misura di quanto intensa sia, nella cittadina, l’attività xilografica di cui occorre sottolineare sia il livello quantitativo sia quello qualitativo; la mostra nell’ottobre del 2009 con il patrocinio del Parco Geominerario della Sardegna e quella nel Dicembre del 2009, quest’ultima al fine di raccogliere fondi per una Borsa di Studio per il Liceo Artistico Remo Branca di Iglesias.
Attualmente operano nell’ Associazione ben 70 xilografi e una mostra permanente illustra le loro opere.

La xilografia, tuttavia, non è l’unica attività che vi si svolge poiché sono stati attivati fin dall’autunno del 2009 anche i Laboratori di Ceramica per bambini, Pittura, Poesia e Prosa, Fotografia, Modellato, Disegno, Teatro, Macramè, Scacchi.
L’attività dei laboratori trova continuo riscontro nelle mostre individuali e collettive che si susseguono con costante regolarità nella sede dell’ Associazione: mostre di pittura e scultura, di fotografia, presentazione di libri, serate di poesia e musica; un’intensa attività quindi che richiama l’attenzione dei cittadini ai quali viene anche rivolto l’invito a partecipare e associarsi.

Origini della Xilografia

Il termine xilografia deriva dal greco antico xýlon, “legno” e gráphein, “scrivere”. E’ la più antica tecnica di espressione che consiste nell’incidere su legno disegni, immagini e caratteri per poterli riprodurre in stampa in più copie.
La sua origine è contesa fra varie nazioni ed è difficile stabilire dove essa sia nata: forse nelle Fiandre o in Germania, oppure in Francia o in Italia. Di certo è che questa tecnica era utilizzata in Estremo Oriente fin dal IV secolo d.c. e, approdata in Europa attraverso i rapporti commerciali svolti con i popoli arabi, si sviluppò soprattutto in Germania, verso la fine del XIV secolo.

In Europa, compresa l'Italia, sorsero numerose scuole artistiche che diedero numerosi perfezionamenti tecnici a questa forma d’arte soprattutto quando venne inventata la carta. Nel Quattrocento e Cinquecento venne adottata per la illustrazione dei libri, per  la produzione di carte da gioco, di immagini religiose e illustrazioni di vario tipo compresa la stampa dei tessuti.
Prima dell’avvento della fotografia (fino a circa la metà del XIX secolo) la riproduzione e la diffusione delle immagini avveniva quasi esclusivamente attraverso procedimenti di stampa che utilizzavano matrici incise (in piano e in rilievo) pressate sulla carta per mezzo di torchi tipografici.
Oggi il settore della grafica incisa è utilizzato da quegli artisti che cercano, con questo mezzo tecnico di espressione, di trasferire in forma oggettiva, quella scintilla di poesia che faticosamente e con tormento sentono dentro di sé.

La puntasecca

La Puntasecca: è una stampa “in cavo” ottenuta da una matrice di metallo incisa con una punta d’acciaio molto dura e affilata. L’inchiostro viene depositato con un tampone entro gli spazi scavati e dopo eliminazione dell’inchiostro eccedente, effettuato con una garza chiamata "tarlatana", il disegno viene stampato mediante la pressione del torchio su un foglio di carta preventivamente inumidita. La particolarità della Puntasecca è la presenza delle cosiddette “barbe” che trattenendo l’inchiostro, conferiscono alla stampa un caratteristico segno morbido e vellutato. La Puntasecca è adatta per tirature limitate perché la pressione del torchio schiaccia e deteriora rapidamente i segni.

La tecnica calcografica

Acquaforte: è una stampa “in cavo” ottenuta da una lastra di rame o zinco, ricoperta da uno strato di vernice o di cera sul quale viene eseguito il disegno attraverso una punta che toglie lo strato di vernice.
Successivamente la lastra viene immersa per un certo tempo in una soluzione di acido nitrico che corrode la lastra nelle zone in cui esse sono state scoperte. L'operazione si chiama morsura e durante la morsura si formano delle piccole bolle di gas (idrogeno) che devono essere rimosse con una piuma d'oca per far sì che la morsura risulti regolare. La lastra viene quindi lavata con acqua, ripulita dello strato di vernice e inchiostrata. Il disegno ottenuto viene stampato, mediante la pressione di un torchio tipografico, su carta preventivamente bagnata.

Etching: it is a "cavity" print obtained from a copper or zinc plate, covered with a layer of paint or wax on which the drawing is performed through a point that removes the layer of paint.Subsequently, the plate is immersed for a certain time in a solution of nitric acid which corrodes the plate in the areas where they were discovered. The operation is called etching and during etching, small gas bubbles (hydrogen) are formed which must be removed with a goose down to ensure that the etching is regular. The plate is then washed with water, cleaned of the paint layer and inked. The design obtained is printed, by pressing a printing press, on previously wet paper.
 
 
 
 
 
 
 
Puntasecca: è anch’essa una stampa “in cavo”. E’ ottenuta da una lastra di metallo incisa da una punta molto dura e sottile. L’inchiostro viene depositato sulla matrice a caldo: esso riempie gli spazi scavati e, dopo la eliminazione dell’inchiostro eccedente depositatosi sulla matrice, il disegno viene stampato mediante la pressione di un torchio.

Drypoint: it is also a "cavity" print. It is obtained from a metal plate engraved with a very hard and thin tip. The ink is deposited on the hot matrix: it fills the hollowed spaces and, after eliminating the excess ink deposited on the surface of the matrix, the design is printed by pressing a press.

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Pastorello, dim. cm 21x17
 
Mezzatinta: la mezzatinta, o maniera nera, è una tecnica di stampa che consente di ottenere, da una lastra metallica (zinco,   rame, alluminio, ecc.), un’immagine emergente da un fondo nero o molto scuro.
La lavorazione della lastra è detta granitura e si effettua con uno strumento chiamato berceau (o rocker o mezzaluna) il quale  crea un reticolo molto fitto di piccoli punti su tutta la superficie del metallo. Il berceau è simile al ferro di un pialletto da  falegname, rigato su una faccia con l'estremità a forma di mezzaluna, con denti molto fini e vicini tra di loro. L’altra estremità  termina con un manico di legno.
L’utilizzo del rocker o berceau, inventato nel 1672 dall’incisore olandese Abraham Blooteling (1640-1690), consiste in numerosi passaggi dello strumento sulla superficie del metallo in direzioni ortogonali tra loro e deve essere ripetuto molte volte al fine di ottenere una superficie che, stampata, darà un nero profondo.
Ottenuta la superficie granita si inizia il lavoro appiattendo le barbe con il brunitoio e con il raschietto, alleggerendo lo scuro fino a ottenere le tonalità di grigio. Infine per ottenere il massimo bianco si liscia la superficie con le punte d’agata.
La caratteristica di questa tecnica risiede nella realizzazione di un’opera ottenuta non dalle cavità dei segni, come nell’acquaforte e nella puntasecca, ma dal loro appiattimento, che conferiscono il caratteristico aspetto sfumato dei neri in fase di stampa.

Mezzotint: mezzotint, or black manner, is a printing technique that allows you to obtain, from a metal plate (zinc, copper, aluminum, etc.), an image emerging from a black or very dark background.
The processing of the slab is called graining and is carried out with a tool called a berceau (or rocker or crescent) which creates a very dense network of small dots over the entire surface of the metal. The berceau is similar to the iron of a carpenter's plane, lined on one face with the end in the shape of a crescent, with very fine and close teeth. The other end ends with a wooden handle.
The use of the rocker or berceau, invented in 1672 by the Dutch engraver Abraham Blooteling (1640-1690), consists of numerous passages of the tool on the surface of the metal in orthogonal directions to each other and must be repeated many times in order to obtain a surface which, when printed, will give a deep black.
Once the granite surface has been obtained, the work begins by flattening the beards with the burnisher and the scraper, lightening the dark until the shades of gray are obtained. Finally, to get the maximum whiteness, the surface is smoothed with agate tips.
The characteristic of this technique lies in the creation of a work obtained not from the cavities of the signs, as in etching and drypoint, but from their flattening, which give the characteristic shaded appearance of blacks in the printing phase.
Rosa, dim. cm 12,5x9,5

La xilografia

La xilografia è una stampa in rilievo ottenuta da una matrice di legno. Le parti incise saranno bianche sulla carta mentre quelle in rilievo, inchiostrate con rullo di gomma, verranno stampate con torchio tipografico, o con una stecca di legno, o la pressione della dita. L’immagine ottenuta è rovesciata rispetto al disegno originale.

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  1. La Linoleografia

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